O misere menti degli uomini, o petti ciechi!
In che tenebre di vita e tra quanto grandi pericoli
si consuma questa esistenza,
quale che sia!
E come non vedere
che nient'altro la natura
latrando reclama,
se non che il dolore
sia rimosso e sia assente dal corpo,
e nella mente essa goda
di un senso giocondo,
libera da affanno e timore?
venerdì 18 luglio 2008
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