Guarda Colombo che vola sulle onde,
sulla rotta decisiva,
a scoprire il continente che non battezzerà,
che porterà vite e guerre,
i Kennedy e gli Allende,
il petrolio e il tabacco,
sogni infranti di regni e di uguaglianza,
il libertator e i conquistadores,
la terra del fuoco e N.Y:
lui lo lambirà soltanto,
lo traviserà,
portato dalla Santa Maria,
benedetta da vescovi, condotta da galeotti.
Guarda l’altro legno che si accosta
nello sciabordare della storia,
non chiedere perché, non come,
ma osservalo
stinto da mille tempeste,
dalla fatica di avanzare:
gli equipaggi dormono,
sognano la casa,
le mogli belle e desiderate,
e forse pensano di incontrarsi,
così come l’ammiraglio e il guerriero astuto,
gli occhi dell’uno in quelli dell’altro.
“ chi siete?” chiede C.
“ chi sono io?" risponde U.
"Se ti rispondo, scoprirai chi sei tu:
vengo da lontano,
da glorie passate,
non so più se vissute o inventate,
non più importa,
già vecchio decisi di andare,
avidi menti volevano ancora sfruttarmi,
le rifiutai,
rinnegai finalmente l'astuto poeta,
partii con pochi compagni,
e ora navigo, navigo..”
“ cosa ti spinge,
ti strappa dagli ultimi tramonti di quiete?”
“ A tre dee sacrifico nella mia vecchiaia:
alla lotta, alla ricerca, alla costanza:
superare il limite è la mia meta,
è una spallata contro il muro dell'apatia,
è una vittoria che si tramuta in sconfitta,
ma che per quanto poco duri ti dà sollievo”
“Io cerco un’isola, al mio viaggio anche sono interessate regali menti,
ma non me ne preoccupo.
Ormai troppo angusto, soffocato dal passato
è il Mediterraneo,
ogni sua onda è inquinata dalla storia:
cerco nuove vie, una nuova speranza, nuovi orizzonti,
l'assenza di limiti per tutti,
per questi uomini dell’equipaggio, costretti a remare,
loro pensano verso il nulla,
e a volte penso che la ragione fatichi con loro….”
U. “ solo se lo pensi poi trovi il nulla...
Io credo in terre forse abitate,
magari libere da uomini,
che ci aspettano:
forse noi non le vedremo,
cadremo prima nel tentativo,
ma se non ci provassimo
non saremmo uomini,
ma tavole di legno incosapevoli,
di cui il mare fa ciò che vuole.."
“hai ragione, continuerò, insisterò:
forse ho capito, seguirò il vento
che viene dall’Europa, che porta credo all’asia, al Katai,…
e invece la tua rotta?”
“ io andrò verso l’africa,
dove sono i leoni,
dove sono arrivati in pochi e pochi sono tornati
ho saputo che c’è un’alta montagna,
lì mi dirigerò…..”
giovedì 24 luglio 2008
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