Cambi i paesaggi che inquadri dal finestrino
secondo la rapsodia delle marce del tuo animo:
li rallenti in una placida estate,
a strappi cerchi la velocità singhiozzante dei temporali.
Valli accoglienti di cui non desideri la fine,
ponti e persone sospesì,
pura proiezione di ciò che sei al momento:
comunque non fanno domande,
ti accolgono senza pretese,
file temporanei dei tuoi ricordi,
mentre scorri da aspettative non realizzate
ad altre da consumare,
e sotto di te la strada sorniona si allunga,
a proiettarti orizzonti impossibili.
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